Il giro del Sopraceneri in un solo giorno... sulla cartina i 160 chilometri per 2200 metri di dislivello sembrano abbastanza tranquilli, ma alcune volte la cartina mente...
Giumaglio - Cavergno - Fusio - Passo Campolungo - Passo Venett - Alpe Cadonigo - Dalpe - Faido - Biasca - Bellinzona - Locarno - Giumaglio
Risalgo pazientemente la Vallemaggia fino a Fusio, poi imbocco la piccola e panoramica stradicciola che porta all'Alpe Zaria, mentre i larici si diradano e l'aria si fa più tersa e pungente.
Il gioioso caravanserraglio dell'alpe mi accoglie con muggiti e scampanellii argentini, che poi continuano ad accompagnarmi mentre, bici in spalla, risalgo i ripidi pratoni che portano al Campolungo.
La discesa dalla parte opposta, verso la Val Leventina, è piuttosto ardua. Il sentiero si avventura su una grande parete di marmo e, pur essendo relativamente largo, ha un fondo molto friabile e sconnesso, che rende difficilissima qualsiasi operazione di base, come frenare o sterzare.
Anche la seconda asperità della giornata, il Passo Venett, è caratterizzata da estesi affioramenti di marmo, ma qui il sentiero è molto più scorrevole. Il fondo molto scivoloso e gli stretti tornanti rendono però anche questo tratto piuttosto impegnativo.
Nei pressi dell'Alpe Cadonighino il marmo, dopo aver impreziosito queste fortunate montagne con la sua incorruttibile purezza, scompare, tuffandosi in chissà quale remoto strato geologico del sottosuolo. Per scendere verso il piano basta ora seguire il facile sterrato, poi la strada cantonale della Val Leventina che, dopo le meraviglie delle montagne, mi appare di una sconcertante banalità. Con cui devo fare i conti per ancora un centinaio di chilometri...