Il Monte Carza è l'ultimo baluardo della catena di montagne che, sotto il vigoroso impulso del Monte Zeda, separa la Valle Cannobina dalle valli di Verbania, per poi stemperarsi nel Lago Maggiore. Le due piccole isole su cui sorgono gli ardimentosi Castelli di Cannero sono l'ultimo suo respiro prima di affondare, e testimoniano la grande importanza che questa montagna rivestiva nei secoli scorsi.
Cannero Riviera - Cheglio - Monte Carza - Pra Rotondo - Solivi - Carmine Superiore - Cannero Riviera
Regione: Verbano
Altitudine: 1116 m
Dislivello: 902 m
Distanza: 18 km
Durata: 2.5 - 4 ore
Tempo non pedalabile: 0 - 5 minuti
Periodo: aprile - novembre
Difficoltà tecnica: 3
Difficoltà fisica: 3
Tracciato GPS: scarica
Si parte da Cannero Riviera seguendo la strada per Trarego-Viggiona. La salita inizia bruscamente e prosegue piuttosto ripida, con pendenze attorno al 9%. Dopo poco più di 6 chilometri si giunge a Cheglio, dove un breve tratto pianeggiante permette di riprendere fiato. Superate le prime case bisogna svoltare nuovamente a destra, seguendo le indicazioni per Piancavallo. Qui la strada entra nel bosco e diventa più stretta e tortuosa, ma la sua pendenza non accenna a diminuire.
Usciti dal bosco, in concomitanza con un breve tratto pianeggiante, bisogna abbandonare l'asfalto e imboccare lo sterrato che svolta a destra. La cima del Carza appare poco distante, e dopo meno di un chilometro di leggera salita, girando a sinistra ad un bivio, si giunge allo scollinamento (1100 m).
Qui ha inizio il sentiero che scende a Cannobio, ma prima di buttarsi nella discesa vale la pena fare ancora un piccolo sforzo per salire sulla cima, che si trova alcune centinaia di metri sulla destra ed è raggiungibile seguendo una mulattiera quasi completamente pedalabile. Dalla cima si gode di un panorama molto esteso sulla parte centrale e meridionale del Lago Maggiore, e in special modo su Luino e la Val Travaglia, che riposano sornioni a sud-est.
La discesa si effettua invece dalla parte opposta, verso nord. Dopo essere ritornati allo scollinamento bisogna imboccare il sentiero che scende nel bosco, segnalato con un cartello che indica Pra Rotondo. Il sentiero è a tratti piuttosto sconnesso, ma sempre ciclabile, e conduce alla radura di Pra Rotondo (900 m), per poi addentrarsi in una faggeta più fitta.
Alternando tratti veloci e scorrevoli, caratterizzati da alcune bellissime curve e gobbe tra gli alberi, ad altri più ripidi e disagevoli, si arriva ad un altro alpe (600 m). Qui si incontra uno sterrato che va seguito verso il basso fin nei pressi di Solivi (390 m), dove all'altezza di un tornante si incontra una mulattiera a mezzacosta che bisogna percorrere verso sud. Numerosi saliscendi conducono a Molineggi e poi al bel nucleo di Carmine Superiore.
La mulattiera scende verso il lago, ma si può proseguire ancora a mezzacosta prendendo il sentiero per Cannero. Un ultimo tratto di salita porta fin verso i 325 m di quota, poi ci si può lasciare trasportare dalla forza di gravità fino alle porte del paese.